The Sound of James: The Aural Dimension in Henry James’s Work

Data evento: 
Da  04/07/201906/07/2019

The Sound of James: The Aural Dimension in Henry James’s Work
Henry James Society 8th International Conference, Trieste, 4-6 luglio 2019

Il convegno internazionale The Sound of James: The Aural Dimension in Henry James’s Work (Il suono di James: la dimensione sonora nell’opera di Henry James) vuole aprire nuove prospettive di studio e interpretazione relativamente al rapporto di Henry James (1843-1916) - uno dei maggiori autori della letteratura in lingua inglese - con la dimensione sonora, sinora relativamente trascurata rispetto ad altri aspetti tradizionalmente più esplorati (per esempio i rapporti con le arti visive). All’interno dell’enorme produzione Jamesiana, si possono ricordare Daisy Miller, Il giro di vite, il carteggio Aspern, Washington Square, Ritratto di signora e Le ali della colomba (opere note anche grazie alle loro trasposizioni cinematografiche e televisive).

Come tutti gli appuntamenti della Henry James Society – organizzazione educativa senza scopo di lucro – questo convegno offre a studiosi, studenti e lettori di Henry James nel mondo una preziosa occasione per condividere ricerche e interessi attorno alla vita e all’opera di Henry James. Il convegno internazionale della Henry James Society si tiene ogni tre anni. Le edizioni più recenti si sono tenute a Waltham (Massachusetts, USA), a Roma, ad Aberdeen (Regno Unito), a Venezia e a Parigi. Su proposta di Leonardo Buonomo, docente di Letteratura angloamericana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’ateneo di Trieste e attuale Presidente della Henry James Society, il convegno internazionale del 2019 si terrà a Trieste. Con questa scelta, il consiglio direttivo della Henry James Society ha voluto rendere omaggio all’importante contributo della comunità scientifica italiana allo studio di James (e più in generale all’americanistica), nonché al ruolo di Trieste come città cosmopolita dal ricco retaggio letterario.

Il tema del convegno, che include nelle sue articolazioni il rapporto tra letteratura e musica, ha favorito una preziosa collaborazione tra il Dipartimento di Studi Umanistici e il Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini di Trieste. Grazie all’adesione al progetto del Direttore del Conservatorio, Prof. Roberto Turrin, presso la Sala Tartini del prestigioso ente di alta formazione artistica e musicale di Trieste si svolgerà la sessione plenaria nella prima giornata del convegno (4 luglio pomeriggio), seguita da un concerto con brani tratti da opere basate sulla narrativa di James (l’esempio più noto è l’opera Il giro di vite del compositore britannico Benjamin Britten) o menzionati nei suoi lavori.

L'evento si avvale inoltre della co-organizzazione del Comune di Trieste – Assessorato Scuola, Educazione, Università e Ricerca – nel quadro del protocollo d'intesa Trieste Città della Conoscenza, che ha reso possibile l’utilizzo della prestigiosa sede del Museo Revoltella per le sessioni plenarie della seconda e terza giornata. Il convegno ha inoltre potuto contare sul generoso contributo del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste, della Missione Diplomatica degli Stati Uniti d’America in Italia, della Fondazione CRTrieste, la cui Presidente, Tiziana Benussi, ha dichiarato: "La Fondazione CRTrieste è lieta di sostenere il convegno The Sound of James, un'attività che permette di portare nella nostra città un pubblico internazionale e di offrire a cittadini e visitatori una proposta culturale di alto livello”.

Infine, l’organizzazione si è giovata del sostegno e della collaborazione dell’Ufficio Servizi per la divulgazione scientifica dell’Università di Trieste, delle Edizioni Università di Trieste, dell'Associazione Italiana di Studi Nord-Americani e dell'Associazione Italo Americana del Friuli Venezia Giulia.

Il tema del convegno: dai primi racconti degli anni Sessanta dell’Ottocento ai romanzi maggiori della prima decade del Novecento, dagli scritti di viaggio a La scena americana  (1907) e Ore italiane (1909), dai pezzi critici agli scritti autobiografici e alle corrispondenze, James ha dedicato costante attenzione ai paesaggi sonori statunitensi ed europei. Non meno che la vista, la dimensione dell’udito veicola, in James, percezioni e registrazioni di differenze e trasformazioni nelle dimensioni socio-culturali locali e nazionali, l’impatto della tecnologia su di esse, la centralità della musica come elemento dell’ambientazione e di connotazione caratteriale.

Tra i temi su cui il convegno intende stimolare l'attenzione vi sono: i nuovi suoni della modernità e della tecnologia; i suoni dell'America multietnica; il parlato e le marche di provenienza geografica (es. inglese americano vs britannico), di appartenenza di ceto e genere; l'uso di termini stranieri e la resa di lingue e accenti stranieri; il suono di James in traduzione; la musica in James e James in musica (es. adattamenti teatrali e nelle arti performative); la dimensione sonora negli adattamenti di opere di James nei media audio-visivi.

 

Relatori e keynote speakers: All'interno di un ricco programma che comprenderà più di 70 interventi di studiosi provenienti da Austria, Canada, Cina, Corea, Francia, Giappone, Grecia, Italia, Polonia, Regno Unito, Serbia, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica e Svizzera, si segnalano le relazioni plenarie che saranno tenute da tre prestigiosi studiosi internazionali: Donatella Izzo (Università di Napoli l'“Orientale”, già presidente dell'Associazione Italiana di Studi Nordamericani e della Henry James Society, internazionalmente riconosciuta tra i maggiori esperti di Henry James); Lawrence Kramer (Fordham University, NY, autore di ricerche fondamentali sui rapporti tra letteratura e musica, oltre che affermato compositore); Matthew Rubery (Queen Mary University of London,  autore di studi seminali sui rapporti tra letteratura e suono, in particolare sugli audiolibri).

A Jamesian Concert. Al Conservatorio Tartini una dedica musicale a Henry James.

Giovedì 4 luglio, dalle 16.30 nella Sala Tartini, il Conservatorio di Trieste ospita una delle sessioni inaugurali del convegno internazionale The Sound of James: The Aural Dimension in Henry James’s Work (Il suono di James: la dimensione sonora nell’opera di Henry James). L’iniziativa vuole aprire nuove prospettive di studio e interpretazione intorno al rapporto di Henry James (1843-1916) – autore celeberrimo della letteratura in lingua inglese - con la dimensione sonora, sinora relativamente trascurata rispetto ad altri aspetti tradizionalmente più esplorati di James, come i rapporti con le arti visive. Music, Voice, and the Sound of Henry James titola la relazione del musicologo statunitense Lawrence Kramer (Fordham University), che introdurrà i lavori nella Sala Tartini, coordinati dalla docente Beverly Haviland (Brown University), autrice del saggio Henry James's Last Romance: Making Sense of the Past and the American Scene. Alle 18.30 il sipario si alzerà su “A Jamesian Concert”, un programma che rende omaggio al ruolo della musica nella vita e nelle opere di Henry James. L'esempio più noto di adattamento musicale della narrativa di James è l’opera Il giro di vite del compositore britannico Benjamin Britten, ispirata al racconto di James, un capolavoro della narrativa fin de siècle pubblicato nel 1898. Si tratta di una “ghost story” su due bambini orfani, Miles e la sorella Flora, affidati a un'istitutrice in una grande dimora di campagna. Con The Turn of the Screw, senza dubbio la sua opera formalmente più ricercata e pietra miliare del Novecento musicale, Britten raggiunge un vertice perfetto di unità e intensità psicologica. Il dramma si articola in un prologo e sedici scene collegate tra loro da interludi strumentali. Le tensioni che nel testo di James serpeggiano occulte come un fiume carsico trovano nell'orchestra di Britten (quattordici strumenti solisti) una traduzione di straordinario fascino atmosferico. Con un minimo impiego di mezzi, Britten ha costruito uno dei più affascinanti e originali drammi che il teatro lirico abbia mai avuto.

Il programma, curato dal musicologo Marco Maria Tosolini docente al Conservatorio Tartini, prevede molte scelte “d’atmosfera”, capaci di restituire, poliedricamente, il “suono” dell’opera di Henry James: si parte con  “A Winter Piece” di Ralph Vaughan Williams per pianoforte, affidato all’esecuzione dell’artista Demian Ewig; quindi  “Three Poems by Walt Whitman” per baritono e pianoforte, una partitura che sarà interpretata dal giovane cantante Milan Perišić, sull’accompagnamento di Demian Ewig; si prosegue con “Ten Blake Songs”, per voce ed oboe: in scena il baritono Milan Mladenov, accompagnato all’oboe dal docente e artista Pietro Milella. Quindi di Benjamin Britten il Notturno per pianoforte affidato a Demian Ewig  e gran finale con “Songs and Proverbs of William Blake, op. 74” per baritono e pianoforte, nell’esecuzione di Milan Perišić baritone e Demian Ewig pianoforte.

Per chi: Il convegno incoraggia la partecipazione di studiosi, studenti e lettori di provenienza internazionale, con particolare riguardo a un ambito di afferenza pluri- e/o cross-disciplinare, con l'intento di stimolare la ricerca a cavallo dei tradizionali confini disciplinari e il dialogo tra ricerca accademica e arti performative. Anche il concerto al Conservatorio Tartini (giovedì 4 luglio, ore 18.30) è aperto a tutta la cittadinanza, a ingresso libero. I posti saranno disponibili fino al raggiungimento della capienza massima della sala, prenotazioni www.conts.it tel 0406724911

Dove: Trieste, Università degli Studi – Dipartimento di Studi Umanistici (sede di via Lazzaretto Vecchio 8); Sala Tartini del Conservatorio Giuseppe Tartini (via Carlo Ghega 12); auditorium del Museo Revoltella – Comune di Trieste (via Diaz 27).

 

Comitato scientifico: Leonardo Buonomo (responsabile scientifico), Università di Trieste; Giulia Iannuzzi, Università di Trieste-Università di Firenze; Roberto Turrin, Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini; Sarah Wadsworth (direttrice esecutiva della Henry James Society, Marquette University); Greg Zacharias (direttore della Henry James Review), Creighton University.

All’organizzazione del convegno collaboreranno anche due studenti (Joelle Akakpovi e Mattia Ferraro) del Corso di Laurea triennale in Lingue e Letterature Straniere e due studenti (Nicole Lovat e Sara Segantin) del Corso di Laurea magistrale in Lingue, Letterature Straniere e Turismo Culturale.

 

Per informazioni: buonomo@units.it; sarah.wadsworth@marquette.edu

Web: https://centerforhenryjamesstudies.weebly.com/conferences.html