29 settembre 2023
Ore 8.30
Aula Magna - Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute
Università degli Studi di Trieste
Ospedale di Cattinara
Strada di Fiume 447
Il “confine” è un archetipo, una condizione mentale, prima ancora di un luogo fisico. Il confine reca intrinsecamente alcunchè di vago, indistinto, “meticcio”, perché esso è la porta dell’Altrove, il punto invisibile dove due realtà si sfiorano e si confondono, diventando altro da sé, prima di dividersi, di autodefinirsi e di assumere la propria identità. Si può intendere il confine come una barriera, un limite, un elemento di separazione. Eppure, il confine è anche il luogo metafisico delle infinite possibilità, il punto di scambio fra culture, genti, sogni, idee. L’Epilessia viene spesso percepita come barriera, fra se stessi e gli altri e, prima ancora, fra le proprie aspirazioni e la loro possibile realizzazione. Al tempo stesso, l’Epilessia è fluida e trasversale, sfaccettata e frastagliata: interessa tutte le età, presenta molteplici volti, livelli di gravità, comorbidità. Lo scopo del convegno è palese sin dal titolo: No-Border Epilepsy, Epilessia senza confini, perché si propone in primis di attenuare la percezione di barriera che spesso i nostri Pazienti percepiscono e vivono quotidianamente. Attenuarla grazie alla informazione, alla condivisione, alla conquista di un'alleanza che si struttura giorno dopo giorno, spesso attraverso un percorso multidisciplinare e multiprofessionale che si snoda in anni, se non in decenni. Al tempo stesso, Epilessia senza confini significa anche spaziare, nella discussione, dall’età infantile a quella adulta, affrontare le comorbidità, esplorare il mondo della diagnostica avanzata e delle ultime terapie anti-crisi, riscoprire le potenzialità delle tecniche elettroencefalografiche, avventurarsi verso nuovi orizzonti di ricerca, come quello dell’asse intestino-cervello. Ciascuno di questi aspetti trova il proprio spazio, articolato in sessioni agili, modellate sulla pratica clinica e sulle recenti evidenze scientifiche. Infine, parlando di confini, di metissage e di superamento delle barriere, quale miglior location se non Trieste? Città di confine in una Regione di confine, colma di influenze mitteleuropee, balcaniche, levantine, aperta al mare e circondata da montagne, sospesa fra un sontuoso passato e uno slancio verso l’innovazione, culla e balia di scrittori, corteggiata dai venti e dal sole, Trieste è l’esempio del confine che supera l’ambiguità della propria definizione semantica, per abbracciare solo la piena positività dell’essere “no-border”. A questo risultato, alto, audace, ma non impossibile, la gestione di patologie croniche come l’Epilessia deve tendere.