ANNULLATO - L’impatto della qualità del lavoro sul benessere del lavoratore: il caso della salute mentale

Data evento: 
Da  12/07/202212/07/2022

 

IL SEMINARIO E' RIMANDATO A DATA DA DESTINARSI

Martedì 12 luglio 2022, alle ore 15.30, nella Sala conferenze, al I piano dell'Edificio D del Campus di Piazzale Europa, si svolgerà il seminario dal titolo L’impatto della qualità del lavoro sul benessere del lavoratore: il caso della salute mentale. Dall’esperienza del Regno Unito al contesto italiano, promosso da Ludovico Carrino e Romeo Danielis del Dipartimento di Scienze economiche, aziendali, matematiche e statistiche “Bruno de Finetti”.

L'incontro prenderà in esame una recente ricerca svolta dallo stesso Ludovico Carrino (Università di Trieste e King’s College London), Michele Belloni (Università di Torino) ed Elena Meschi (Università di Milano Bicocca) che ha studiato il nesso di causalità tra la qualità del lavoro e la salute mentale dei lavoratori. Lo studio, pubblicato sulla rivista Labour Economics ha impiegato dati provenienti su oltre 13.000 lavoratori britannici che hanno svolto lo stesso tipo di lavoro tra il 2010 e il 2015.

Pur mantenendo lo stesso tipo lavoro, le condizioni all’interno delle quali queste persone hanno operato sono cambiate nel corso del tempo sia a causa del progresso tecnologico che delle fasi di crescita e di decrescita economica, che hanno inciso sull’operato delle aziende in cui lavoravano. Lo studio ha analizzato come la salute mentale dei lavoratori, in particolare il rischio depressione e l’ansia, abbia reagito nel tempo al cambiamento delle condizioni di lavoro. Dai risultati emerge come, in generale, siano due le caratteristiche lavorative con un effetto rilevante sulla depressione e sull’ansia dei lavoratori: la flessibilità di organizzazione degli orari di lavoro e il grado di autonomia che le persone hanno nell’applicare e sviluppare le loro competenze sul posto di lavoro.

La ricerca ha rilevato che queste caratteristiche del lavoro hanno conseguenze diverse in base al sesso del lavoratore: in particolare, la salute mentale delle donne appare molto più sensibile, rispetto a quella degli uomini, a variazioni nella qualità del lavoro. Inoltre, l’effetto della qualità del lavoro appare diverso per le lavoratrici in fasi iniziali di carriera e per quelle in stadi di carriera avanzata.

Questi risultati sono rilevanti da un punto di vista economico e sociale per il contesto della figura lavorativa femminile pre e post-COVID (le donne tendono a ricoprire più frequentemente una molteplicità di ruoli cruciali tra ambiti familiari e lavorativi) e per i costi sociali e di produttività associati alla scarsa salute mentale (stimati recentemente al 5% del PIL nel Regno Unito).

Intervengono:

  • Ludovico Carrino, DEAMS
  • Saveria Capellari, DEAMS
  • Maria Dolores Ferrara, IUSLIT
  • Francesca Larese Filon, DSM e UCO Medicina del Lavoro
  • Roberta Nunin, IUSLIT
  • Francesco Venier, DEAMS
  • Maurizio Zenezini, DEAMS

Il seminario sarà accessibile anche online su Microsoft Teams al seguente indirizzo https://bit.ly/3Nvl0KV 

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