In occasione della Giornata Mondiale del Diabete, che ricorre il 14 novembre, l'Università di Trieste si illuminerà di blu per sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sull'importanza di un accesso universale alle cure: ad oggi, infatti, milioni di persone nel mondo ancora non riescono a ottenere le terapie disponibili.
Attualmente oltre 530 milioni di adulti nel mondo sono affetti dal diabete e le stime indicano il numero come destinato ad aumentare fino 640 milioni nel 2030. In Europa la malattia colpisce circa 60 milioni di persone, mentre in Italia ne soffre circa il 6% della popolazione, che corrisponde a oltre 3 milioni e mezzo di persone.
A causa di quest'ampia diffusione il diabete viene identificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) quale priorità globale per tutti i sistemi sanitari.
La grande diffusione del diabete determina, quindi, la necessità di porre sempre maggiore attenzione alle tematiche della prevenzione primaria e secondaria (attraverso la diagnosi precoce) e sulla necessità di migliorare le conoscenze e la consapevolezza delle persone.
La prevenzione primaria del diabete di tipo 2, o “diabete alimentare”, richiede l'adozione di stili di vita corretti finalizzati a evitare l'eccesso di peso: uno stile di vita sano e attivo può prevenire fino all’80% dei casi di questa forma di diabete, che, se trascurato può, causare malattie cardiache, cecità, amputazioni, insufficienza renale, morte precoce.
Nel diabete di tipo 1, insulino-dipendente, la prevenzione si identifica con la diagnosi precoce da parte delle strutture del sistema sanitario.
In entrambe le tipologie di malattia è fondamentale l’adeguata gestione della patologia da parte del paziente e del team diabetologico ne consente il controllo ottimale e la riduzione delle complicanze.