L’Università di Trieste ha aderito al Blue Monument Challenge illuminando di blu la facciata del monumentale edificio centrale di Piazzale Europa, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete.
Istituita nel 1991 dalle Nazioni Unite, il World Diabetes Day ricorre il 14 novembre, nel giorno del compleanno del fisiologo canadese e Premio Nobel Frederick Grant Banting che nel 1921 introdusse la terapia a base di insulina.
"Il diabete mellito, malattia metabolica che si stima colpisca il 5-6% della popolazione italiana con una prevalenza che continua ad aumentare, conferisce un rischio consistente di complicanze croniche e mortalità cardiovascolare, se non adeguatamente riconosciuta e trattata - sottolinea Stella Bernardi, professoressa associata di Endocrinologia al Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute di UniTS -.
Oggi, grazie alla ricerca scientifica, disponiamo di un numero sempre maggiore di farmaci non solo iniettivi ma anche orali e i recenti avanzamenti tecnologici ci hanno permesso di migliorare anche le modalità di misurazione della glicemia e di somministrazione dell’insulina.
Quest’anno - prosegue Bernardi - la Giornata Mondiale del Diabete è come sempre un’occasione importante per sensibilizzare la popolazione sull’esistenza di tale patologia, i suoi fattori di rischio, e come prevenirla.
Non solo, aderire alla Giornata insieme ai Centri Diabetologici Distrettuali di ASUGI e le Associazioni Diabetici F.V.G. è un modo per manifestare il nostro impegno nella ricerca, nella formazione e nella pratica clinica volta a migliorare i percorsi di accesso alle cure per le persone con diabete, in modo che gli sviluppi scientifici e tecnologici siano sempre accessibili a tutti i cittadini".
Si stima infatti che oggi il diabete stia affliggendo oltre 460 milioni di persone nel mondo e sia causa diretta di 4,2 milioni di morti l’anno.
Nel solo Friuli Venezia Giulia soffrono di questa patologia circa 90 mila individui, il 7,4% della popolazione: numeri che testimoniano la diffusione e l’impatto di quella che purtroppo è diventata la malattia sociale per eccellenza.