Bloom nell'anno di Zeno: si potrebbe sintetizzare così questa quattordicesima volta del festival joyciano a Trieste che torna, dopo la straordinaria edizione del centenario 2022 in cui, lo scorso anno, l’intera città è stata coinvolta nella maratona letteraria che ha messo in scena tutti i 18 capitoli del romanzo.
Torna alla formula classica, quella che prevede di approfondire con il teatro, le conferenze, le mostre d'arte e i concerti, un singolo episodio del romanzo, il quindicesimo, intitolato Circe – Il bordello. Si tratta del capitolo più lungo di tutto Ulisse, ricchissimo, visionario, a volte crudo e a volte sognante: un ebbro riassunto della celebre giornata che ci introduce all'ultima sezione del romanzo, quella dedicata al ritorno a casa di Leopold Bloom e del suo giovane protetto Stephen Dedalus.
Il legame fra la città di Trieste e l'opera del grande romanziere irlandese verrà ancora una volta ribadito per il tramite del rapporto più significativo che Joyce instaurò nel porto adriatico, quello con un altro grande romanziere, Italo Svevo che, proprio un anno dopo la pubblicazione dell'Ulisse, diede alla stampa La coscienza di Zeno, oggetto quest'anno a sua volta di un centenario molto sentito in città. Il rapporto, vivo e produttivo, fra i due più grandi romanzieri che Trieste abbia conosciuto ritornerà come un leitmotiv nel corso di tutta la manifestazione.
Con queste coordinate, i promotori del festival, l'Assessorato alle politiche dell'educazione e della famiglia del Comune di Trieste, per il tramite del Joyce Museum, e l'Università di Trieste, attraverso il Dipartimento di Studi Umanistici, grazie al consolidato sostegno del comparto della promozione turistica regionale e del Convention and Visitors Buro e al supporto di nuovi partner come Turismo Irlandese lanciano la nuova “festa per Joyce” Bloomsday 2023.
Ospiti d'onore saranno Alessandro Bergonzoni, Enrico Terrinoni e Fabio Pedone che animeranno, domenica 18 giugno, alle ore 18, presso l'Aula Magna dell'Università (Edificio A, Piazzale Europa 1), una conferenza-spettacolo dedicata alla magia – bianca e nera – del Labirincubo delle parole joyciane.
Protagonista del festival sarà anche la messa in scena di Fluidofiume, «Non si sa mai di chi si masticano i pensieri», storica azione poetica e musicale di Enrico Frattaroli, basata sulla concertazione degli stream of consciousness joyciani, oggetto fin dal 1990 di numerose e prestigiose messe in scena internazionali (Roma, Parigi, Dublino ecc.) e finalmente approdato a Trieste.
Ma il programma del Bloomsday è, come sempre, ampio, variegato e diffuso, visto che i gli eventi trovano posto in spazi sempre diversi, anticonvenzionali come il libro che li ispira. Ciascuna giornata sarà aperta dalla colazione “immersiva” che, dopo il successo della scorsa edizione, ripropone alle ore 9 presso la sede dello Yacht Club Adriaco l'incontro tra la gastronomia (dove non può mancare il rognone, piatto preferito di Leopold Bloom) e la messa in scena dell'episodio Calipso – La colazioneda parte della compagnia dell'Armonia, storica partner del festival.
Così come farà la drammatizzazione a cura di Laura Pelaschiar e Paolo Quazzolo dell'Università di Trieste, in collaborazione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, che ricostruirà il “bordello” dublinese presso la suggestiva location della Torre del Lloyd.
Ancora Circe al centro della conferenza inaugurale della serie Ulisse in mezz'ora che in quest'occasione sarà affidata a Laura Pelaschiar ed Enrico Terrinoni (Università per Stranieri di Perugia).
Sarà invece una Circe 2.0 invischiata nel Pluriverso quella che ci sarà raccontata da Matteo Verdiani e dal gruppo degli Stolen Wordz, grazie alla collaborazione con il servizio Androna Giovani di ASUGI, ALT – Associazione di cittadini e familiari di Trieste per la prevenzione e il contrasto alle dipendenze e di TriesteEstate.
Il bordello di Bella Cohen, novella Circe joyciana, sarà anche al centro della mostra di Davide Lippolis Belle dame sans serif che si inaugura il 16 giugno in Sala Veruda di palazzo Costanzi e rimarrà aperta tutti i giorni fino al 9 luglio.
Spazio ai bambini, infine, con i laboratori a cura di Annalisa Metus in cui Circe, grazie alla magia dei pop-up, ci insegnerà a trasformare gli uomini in animali.
Non mancheranno i tradizionali tour guidati a piedi, dal classico dedicato ai luoghi joyciani, a quello che mette in parallelo le città joyciane di Trieste e Dublino, ancora a cura di “Turismo Irlandese”, a quello che ripercorre i luoghi di Svevo e dei suoi romanzi guidato dal curatore del Museo Sveviano Riccardo Cepach che sarà nuovamente impegnato a raccontare il romanziere triestino e il suo rapporto con il collega irlandese in un peculiare incontro con Enrico Terrinoni, autore fra l'altro di un libro sul rapporto fra i due scrittore di prossima uscita: l'incontro si svolgerà nella sede della bocciofila di San Giovanni, seguendo la suggestione di una fotografia del Museo Sveviano in cui i due sembrano impegnati in una partita a bocce a casa di Svevo. Sulla scorta di quanto realizzato nel Bloomsday 2019 in cui in una storica partita a calcio si erano sfidati i personaggi sveviani e quelli joyciani, al termine della tavola rotonda la disfida verrà riattivata sul pallaio adiacente: chi vincerà?
La centralità di Trieste nel mondo che gira intorno all'opera di Joyce sarà ribadita anche nell'incontro con Sean Doran, Liam Browne e Claudia Woolgar, inventori e promotori del “ciclopico” progetto co-finanziato dall'Unione Europea Ulysses European Odyssey, cui partecipano 16 paesi europei, che verrà illustrato presso il Museo Joyce, raccontando anche gli esiti dell'incontro intitolato Nestory – L'incubo della storia e il grido di Dio tenutosi a Trieste lo scorso novembre.
Inoltre, a partire da questa edizione, si inaugura un'ulteriore collaborazione internazionale con un'altra delle città di Joyce, Pola, dove lo scrittore visse per diversi mesi a cavalo del 1904 e del 1905 e che nell'edizione del Bloomsday 2023, ospiterà due eventi presentati a Trieste nel 2022: la messa in scena de Il ciclope, di Valentino Pagliei e Goga Mason, e la presentazione del libro Il giardino d'acqua di Andrea Pagani.
Appuntamenti enogastronomici a tema joyciano e irlandese, oltre alle colazioni, saranno inoltre offerti dal bar libreria Knulp, adiacente alla sede del Joyce Museum e dal ristorante Mimì e Cocotte, mentre il Bloomsday party conclusivo, allietato come sempre dalla musica irish dei Wooden Legs sarà a cura del Bounty Pub di via Pondares.
Tutti gli eventi del Bloomsday Trieste sono a ingresso gratuito tranne le “colazioni immersive”: si prega di far riferimento al programma completo scaricabile all'indirizzo: https://museojoycetrieste.it/ e sui canali social https://www.facebook.com/MuseoSvevoJoyce/ e https://www.instagram.com/letteraturatrieste/.