“Un robot per dipingere con gli occhi”: tre nuove creazioni di Paolo Gallina tra arte e tecnologia

08 Settembre, 2021

Il professor Paolo Gallina, docente di Meccanica applicata alle macchine e robotica all’Università di Trieste, giovedì 16 settembre alle ore 17, presso l'Urban Center di Corso Cavour 2/2 a Trieste, presenterà tre nuove creazioni che si inseriscono all'interno della sua produzione volta all'interazione tra tecnologia, intelligenza artificiale e ispirazione artistica personale.

La serie, denominata “Un robot per dipingere con gli occhi”, consiste in due installazioni dai titoli “Questa non è un’opera d’arte” (realizzata con la collaborazione di Maurizio Skerlic) e “Questa è un’opera d’arte” e dalla innovativa performance "Simbiosi" che prevede l'interazione tra uomo e macchina, in cui il pubblico da fruitore diventa anche artista.

La performance, infatti, prevede un robot che dipinge con un colore monocromatico, ad acquerello: a guidarne la “mano” però è lo sguardo della persona che accetta di interagire con il robot:  i movimenti degli occhi dell'essere umano vengono misurati in tempo reale attraverso un eye-tracker e tradotti dalla macchina che traccia di conseguenza segni sul foglio. Si realizza perciò una simbiosi tra macchina e uomo. La performance diviene pertanto metafora dell’innesto della tecnologia nella dimensione umana e evidenza come il progresso muta ogni aspetto della vita, da quello percettivo, a quello esistenziale, fino a quello artistico. Il fatto che le opere realizzate posseggano un’estetica incompiuta e naïve è solo la riprova che il futuro è imperfetto.

“Un robot per dipingere con gli occhi” è anche il titolo della mostra in cui verranno esposte le nuove creazioni di Paolo Gallina: sarà aperta al pubblico dal 21 al 26 settembre a Make, lo spazio espositivo presso palazzo Manin a Udine all'interno della terza edizione di Robotics - Festival di Arte e Robotica e altre tecnologie. L'evento, promosso da Gruppo78 International Contemporary Art, a cura di maria Campitelli, è realizzato con la collaborazione del prof. Lorenzo Scalera dell’Università di Udine.