Ritorna “Storia in Città” 2023
Dal 9 marzo sei incontri su “Come si uccide la pace. Le grandi crisi internazionali della contemporaneità”, a cura di Patrick Karlsen e Raoul Pupo
Dopo la lunga pausa imposta dalla pandemia torna “Storia in città”, l’iniziativa di divulgazione storica organizzata dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Trieste in collaborazione con l’Istituto Regionale per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea nel Friuli Venezia Giulia (IRSREC FVG).
L’edizione 2023 è dedicata al tema “Come si uccide la pace. Le grandi crisi internazionali della contemporaneità” che sottolinea l’aggancio con l’attualità della guerra in Ucraina. Gli storici di UniTS e altri atenei che animeranno i sei incontri inquadreranno la crisi nell’ambito di quelle che hanno condotto, o stavano per condurre, il mondo nelle grandi guerre del Novecento. Dai vari confronti emergeranno difformità ma anche forti parallelismi con gli altri momenti che hanno visto il Vecchio continente e tutto l’Occidente sull’orlo della catastrofe.
Gli incontri saranno anche trasmessi in diretta streaming sul Canale YouTube UniTS
Programma:
Giovedì 9 marzo 2023, ore 18, Aula Baciocchi, via Elisa Baciocchi 4, piano terra
L’Ucraina e Putin tra storia e ideologia
Presentazione del volume edito da Laterza
Andrea Graziosi, docente di Storia contemporanea, Università di Napoli Federico II
Patrick Karlsen, docente di Storia contemporanea, Università di Trieste
Raoul Pupo, Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia
L’invasione russa dell’Ucraina non è soltanto una tragedia, ma rischia di essere anche lo spartiacque tra due diverse fasi della storia europea. Per comprendere le cause e le ragioni di questi avvenimenti è necessario conoscere la storia dei due paesi antecedente al 1991 e l’ideologia di cui sono imbevuti Putin e la sua classe dirigente. Una ideologia che disprezza un Occidente opulento e corrotto in declino economico e demografico. E che gli fa pensare che sia arrivato il momento per ridare alla Russia il suo ruolo di grande potenza mondiale.
Mercoledì 15 marzo 2023, ore 18, Aula magna, via Filzi 14
Sarajevo, estate 1914
Giulia Caccamo, docente di Storia delle relazioni internazionali, Università di Trieste
La crisi dell’estate 1914 è l’evento atteso, e per molti “inevitabile”, a ridosso di anni difficilissimi nelle relazioni tra Austria-Ungheria e Serbia e, più in generale, in una fase di grande instabilità in Europa e non solo. Già per due volte si è andati molto vicini alla guerra tra Vienna e Belgrado, nel dicembre 1912 e nell’ottobre 1913. La conquista italiana (parziale) della Libia, inoltre, indebolendo ulteriormente l’Impero ottomano, ha dato un ulteriore scossone ai precari equilibri balcanici. Il riarmo navale tedesco impensierisce la Gran Bretagna, mentre la Russia sa di non poter reggere sconfitte militari e diplomatiche a ripetizione. È dunque tutto pronto per la tempesta perfetta, le cui tragiche conseguenze, tuttavia, saranno colpevolmente sottostimate dai decisori politici e militari.
Mercoledì 22 marzo 2023, ore 18, Aula magna, via Filzi 14
Da Monaco al patto fra Mosca e Berlino, settembre 1938-agosto 1939
Adriano Roccucci, docente di Storia contemporanea, Università di Roma Tre
Lo scoppio della seconda guerra mondiale fu l’esito ineludibile di una catena inesorabile di eventi? Durante l’anno che precedette l’invasione della Polonia da parte dell’esercito della Germania nazista si confrontarono visioni diverse della politica internazionale e degli equilibri europei: l’obiettivo di arrivare a un ordine europeo meno instabile perseguito da Parigi e Londra, nonché in parte da Roma; la riconquista con le armi dello “spazio vitale” a cui mirava Hitler; una “guerra inevitabile” da rinviare il più possibile, secondo i piani di Stalin.
Mercoledì 29 marzo 2023, ore 18, Aula magna, via Filzi 14
Corea, giugno 1950
Georg Meyr, docente di Storia delle relazioni internazionali, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Università di Trieste
Negli anni della Guerra fredda il conflitto in Corea minaccia di condurre a un conflitto globale. Originata da una semplice decisione procedurale fra russi e statunitensi per liberare la Corea dai giapponesi nell’estate del 1945, la guerra nel 1950 porta all’invasione della Corea del Sud, stretta alleata degli Stati Uniti, da parte dell'esercito della Corea del Nord comunista. La situazione si trascina fino al 1953, quando il venir meno delle speranze di vittoria, da entrambe le parti, rendono possibile un armistizio che porta alla nascita del confine più ad alta tensione del mondo e a due stati tuttora drasticamente separati.
Giovedì 6 aprile 2023, ore 18, Aula magna, via Filzi 14
Cuba, ottobre 1962
Federico Romero, docente di Storia degli Stati Uniti, Università di Firenze
La crisi dei missili del 1962 a Cuba fu il momento in cui sembrò che gli USA e l’URSS fossero più vicini alla guerra atomica. Ed in effetti si arrivò quasi al conflitto, con rischi elevatissimi. L'incontro ripercorre le origini e l’andamento della crisi, illustra i lineamenti del compromesso diplomatico che la risolse, e ne discute impatto e conseguenze di lungo periodo, guardando al di là delle impressioni del tempo poi fissatesi nella memoria collettiva.
Giovedì 20 aprile 2023, ore 18, Aula Baciocchi, via Elisa Baciocchi 4, piano terra
Tavola rotonda: Come si uccide la pace dal Novecento a oggi
Giulia Caccamo, docente di Storia delle relazioni internazionali, Università di Trieste
Tullia Catalan, docente di Storia contemporanea, Università di Trieste
Davide Grippa, docente di Storia contemporanea, Università di Napoli “L’Orientale”
Modera Raoul Pupo