Si è svolto il 19 febbraio nella splendida e significativa cornice dell’Aula Nievo dell’Università di Padova, alla presenza dei Rettori o loro Delegati, nel corso della Winter school "Knowledges at Risk", organizzata dalle Università di Padova e Trento, l’evento di lancio della Sezione italiana di Scholars at Risk – SAR, con la firma congiunta da parte delle Università italiane aderenti a SAR del documento di costituzione. Come delegata dell’Università di Trieste ha partecipato la prof.ssa Roberta Altin, rappresentante per parte docente all’interno di SAR e coordinatrice del CIMCS - Centro Interdipartimentale di ricerca su Migrazioni e Cooperazione Internazionale allo sviluppo sostenibile. Il lancio ufficiale della sezione italiana della rete Scholars at Risk è avvenuto nel corso della sessione pubblica della Winter School, nella quale si è dato particolare significato al ruolo proattivo delle Università nel mettere in campo iniziative di protezione e advocacy nei confronti di studiosi e accademici “at risk”.
Numerose università nel mondo hanno compreso la necessità e l’urgenza di fornire risposte concrete a questa situazione, promuovendo strategie collaborative di protezione verso accademici a rischio e aderendo alla rete internazionale SAR, che unisce Università e Istituti di tutto il mondo e che si propone di tutelare il principio della libertà accademica, proteggere gli accademici il cui lavoro di ricerca e insegnamento è compromesso.
Nel corso della prima riunione della Sezione italiana sono state discusse le iniziative future che la Sezione si propone di intraprendere e i termini di funzionamento della Sezione, tra cui la nomina del Comitato Direttivo, che sarà composto da cinque Università tra le quali figura anche l’Ateneo di Trieste. Il Comitato durerà in carica due anni rinnovabili una sola volta.
L’evento è stato seguito anche in diretta streaming.