Puntare su sinergia pubblico privato: l'Università di Trieste apre a nuove "prospettive" per rilancio e ripartenza

26 Marzo, 2021

PUNTARE SU SINERGIA PUBBLICO PRIVATO:

L’UNIVERSITA’ DI TRIESTE APRE A NUOVE “PROSPETTIVE”

PER RILANCIO E RIPARTENZA

Inaugurato oggi l’anno accademico di UniTS, evento in streaming con videomessaggio della Ministra dell'università e della ricerca Maria Cristina Messa

L’Ateneo, che ha registrato un aumento di matricole del 10%, mantiene gli studenti “al centro” investendo in spazi e infrastrutture tecnologiche e propone nuove strategie per migliorare il sistema universitario

Trieste, 26 marzo 2021 – Il “Sistema Trieste” come modello virtuoso di sinergia tra pubblico e privato: è una delle Prospettive – titolo dell’evento inaugurale di oggi - su cui punta l’Ateneo giuliano per la ripartenza dopo la pandemia, un modello in linea con la missione "Istruzione e ricerca" del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che guarda alle generazioni future.

È questo uno dei temi trattati oggi durante l’evento di inaugurazione dell’anno accademico 2020/2021 insieme alla condivisione di prospettive per rilanciare il sistema accademico. Per l’occasione è stato inviato anche un videomessaggio da parte della Ministra dell'università e della ricerca Maria Cristina Messa.

L’Università di Trieste è collocata in un bacino densamente popolato di realtà di altissima eccellenza nell’ambito della ricerca e dell’alta formazione dove si registra una media di 35 ricercatori per 1.000 occupati. Grazie alle relazioni di collaborazione attive tra enti locali pubblici e privati (si pensi solo a Area Science Park, Elettra, SISSA, ICTP - International Centre for Theoretical Physics, INFN - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, INAF - Osservatorio Astronomico, CNR, MIB Trieste School of Management) insieme alle università presenti nei territori limitrofi, è nato un vero e proprio ecosistema della Ricerca nell’estremo Nord Est del Paese, capace di attrarre studenti e ricercatori della nuova Europa e di creare occasioni sfidanti per gli studenti italiani. L’Ateneo ha ospitato durante l’a.a. 2019/2020 1288 studenti stranieri e, grazie alle convenzioni attive con altre università europee ed extra europee e al programma Erasmus, 623 universitari sono stati all’estero.

“In questa cornice siamo attivamente impegnati a rinvigorire le sinergie in quello che si configura come un fertile ecosistema dell’innovazione, strategico in una dimensione europea – ha sottolineato il rettore Roberto di Lenarda – è consolidato che un’alta concentrazione, anche geografica, di infrastrutture di ricerca di alto livello rappresenti un fattore competitivo decisivo”.

«Questi mesi hanno comportato sacrifici per tutti, soprattutto per i nostri studenti» ha detto la Ministra dell'università e della ricerca Maria Cristina Messa. «Nonostante ciò, la comunità universitaria è riuscita ad affrontare i cambiamenti imposti da questa situazione d’emergenza, grazie anche ai progressi della scienza e al suo valore fondante sulla solidarietà sociale». La Ministra ha, inoltre, parlato delle criticità esistenti e delle linee su cui si interverrà per colmare i divari, che da anni incidono sul sistema universitario. «Le comunità accademiche hanno bisogno di spazi adeguati per crescere. Interverremo, quindi, per favorire inclusione ed equità, faro per superare i gap territoriali, sociali e di genere che ancora ci sono. Dobbiamo investire sulle persone: ciò significa promuovere programmi per rafforzare non solo i profili di competenza, ma anche rafforzare le carriere dei giovani studenti e sostenere la mobilità fra le diverse istituzioni.

Infine la ministra ha annunciato una stagione di riforme per rendere più competitive le università e gli enti di ricerca. «Far crescere le comunità significa anche mettere a sistema, in un circuito virtuoso, l’esistente, condividendone risorse e infrastrutture. Gli investimenti, da soli, non sono sufficienti: per essere davvero efficaci serve modificare il sistema delle regole. Vogliamo avviare una stagione delle riforme che consenta, da un lato, di riconoscere l’unicità e la specificità del mondo universitario e della ricerca e, dall’altro, di operare con maggiore agilità per essere attrattivi e affidabili».

L’inaugurazione di questa mattina è stata anche occasione per una riflessione sugli obiettivi cui il sistema universitario dovrebbe tendere per supportare il Paese nella ripartenza.

Temi centrali per l’Italia sono l’innalzamento degli indicatori sistemici ai livelli della media europea e la semplificazione dei processi burocratici legati a ricerca e formazione terziaria. Il potenziamento della collaborazione tra attori pubblici e privati attivo a Trieste va in questa direzione ed è uno dei tasselli per migliorare il sistema universitario. È necessario inoltre investire sulla ricerca di base e sulle grandi infrastrutture al servizio della scienza.

Un giovane che entra oggi nel mondo del lavoro ha davanti a sé 40 anni di attività, è cruciale quindi possedere capacità di adattamento alle esigenze mutevoli degli ambienti professionali. L’Università deve avere l’obiettivo di creare non solo competenze ma anche valorizzare le materie di base e la capacità di ragionare in modo critico e creativo. Lo sviluppo dell’Università non può che andare di pari passo con la Scuola e gli ITS, per i quali è assolutamente necessaria una progettazione condivisa.

Per la crescita del Paese risulta prioritario aumentare la popolazione studentesca. In quest’ottica un elemento decisivo di attrazione e inclusività è il supporto economico al diritto allo studio. Il Governo ha innalzato la no-tax area a 20.000 euro. L’Università di Trieste ha deciso di aumentare ulteriormente la soglia a 25.000 euro, in assoluto tra le più alte in Italia, e di mantenere la tassazione fino a 30.000 euro, molto inferiore ai limiti nazionali.

Serve inoltre rafforzare i dottorati (9.000 in Italia, 15.000 in Francia, 28.000 in Germania) e ampliare significativamente il personale universitario, incentivando la mobilità dei docenti e l’attrattività per docenti stranieri.

Da sempre l’ateneo mette gli studenti al centro di tutte le scelte, tanto che la pausa forzata delle lezioni in presenza è stata sfruttata per investire in riqualificazione degli spazi e in sistemi di digitalizzazione delle aule per migliorare le potenzialità di fruizione della didattica mista in un’ottica di innovazione e inclusività. Questo atteggiamento è stato premiato con un aumento degli immatricolati superiore al 10% rispetto allo scorso anno accademico. UniTS è tornata, anche grazie all’ampliamento dell’offerta formativa, a superare i 5.000 iscritti al primo anno dei corsi di studio. Non succedeva dal 2009-2010.

Tra le iniziative UniTS presentate oggi vi sono nuovi percorsi formativi dedicati alla sostenibilità: la laurea magistrale in “Ecologia dei cambiamenti globali”, l’istituendo dottorato in “Circular economy”, la partecipazione attiva al dottorato nazionale in sviluppo sostenibile e cambiamento climatico, la “Summer School on Energy “Giacomo Ciamician”.

L’attenzione alla sostenibilità ha orientato anche gli interventi di rinnovo infrastrutturali, ad esempio la riqualificazione dell’edificio di Economia con l’installazione di green corner e l’efficientamento energetico delle strutture di Ateneo.

Nell’ambito delle tematiche Energia, Trasporti e Ambiente, si collocano significative ricerche in collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e con altri partner italiani e stranieri sulla Mobilità Universitaria Sostenibile Energeticamente (MUSE), sulla mobilità elettrica nella PA (NEMO), sulla ricerca nel campo degli edifici sostenibili dal punto di vista energetico.

Alla cerimonia in streaming – in cui è intervenuta la Ministra Maria Cristina Messa con un videomessaggio - hanno partecipato, oltre al rettore Roberto Di Lenarda, anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, il

rappresentante del personale tecnico-amministrativo Piero Gabrielli e il presidente del Consiglio degli Studenti Mattia Piccolo.

La prolusione è stata affidata a Michele Pipan, professore ordinario del Dipartimento di Matematica e Geoscienze, sul tema "Energia dalla Terra per lo sviluppo sostenibile".

L’esecuzione del "Gaudeamus Igitur" è stata affidata al Coro e Orchestra dell'Università degli Studi di Trieste, Direttore Riccardo Cossi.

Università degli studi di Trieste - Relazioni con i media Cristina Perini – 320 4363025 – ufficio.stampa@amm.units.it