Più donne alla guida di aziende per la transizione all'economia circolare

23 Marzo, 2022

 

Il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche (DEAMS) dell'Università di Trieste, in collaborazione con Mib Trieste School of Management e con la Delegazione Friuli Venezia Giulia di AIDDA (Associazione Donne Imprenditrici e Dirigenti d'Azienda) ha organizzato la conferenza “Donne e Lavoro 2022”, quest’anno dedicata alla presenza e al contributo femminile nello sviluppo di un’economia circolare.

Nella cornice del Palazzo Ferdinandeo a Trieste sono intervenuti esponenti del mondo accademico (tra cui il rettore Roberto Di Lenarda, la presidentessa del CUG Saveria Cappellari e la coordinatrice del Centro interdipartimentale per gli Studi di Genere Sergia Adamo) , dell’impresa e delle istituzioni, testimoniando la solida interconnessione tra università, formazione, ricerca, enti locali e mondo produttivo.

L’evento rientra nel programma della Conferenza sul Futuro dell’Europa, promossa dall’Unione Europea, ed è stato selezionato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e dal Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con la Conferenza dei Rettori delle Università italiane (CRUI).

Nel corso dell’incontro è stato rilevato come la creazione di modelli di business in grado di sviluppare un’economia più sostenibile veda in prima linea le imprese guidate da donne manager, che si rivelano maggiormente orientate ad adottare comportamenti circolari finalizzati a un minor spreco di risorse, dal riciclo alla riparazione, dal riutilizzo dei prodotti alla riduzione dei consumi.

“Secondo il Rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola-Unioncamere - sottolinea Donata Vianelli, docente di Economia e Gestione delle Imprese e Direttrice del Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche di UniTS - le donne imprenditrici prestano maggiore attenzione alla responsabilità sociale d’impresa e ottengono migliori performance aziendali.

Nell’imprenditoria femminile infatti, le iniziative green sono superiori rispetto alle aziende gestite da uomini. La letteratura in questo campo è vasta e rafforza l’idea che le donne incidere sul cambiamento culturale necessario alla transizione circolare, ma anche che abbiano l’opportunità di sfruttare questa fase innovativa per ridurre il gender gap occupazionale, contribuendo alla crescita economica globale, grazie ai benefici generati da una maggiore inclusività”.

Il divario di genere in ambito imprenditoriale è confermato dalle percentuali di partecipazione femminile ai percorsi di formazione manageriale avanzata come gli MBA, ferma al 38% a livello internazionale, secondo le stime del 2021 del GMAC Graduate Management Admission Council. Andrea Tracogna, dean di MIB Trieste School of Management, ha manifestato la necessità di prevedere borse di studio e percorsi formativi flessibili per aumentare la partecipazione ai Master che favoriscono poi l'accesso delle donne alle carriere manageriali, testimoniando l'impegno del suo istituto in questa direzione.

Lilli Samer, presidente della Delegazione regionale di AIDDA ha evidenziato come le donne siano geneticamente più sensibili nel gestire e contenere problematiche particolarmente impattanti per la comunità. Un’attenzione che sanno tradurre in azioni concrete e progetti di salvaguardia. “La riconversione produttiva delle risorse per un loro migliore utilizzo – ha affermato Samer - è una delle tante sfide che l’imprenditoria femminile ha accolto e persegue in maniera molto coscienziosa. E i successi non mancano”.

Relatrice d’eccezione Maria Cristina Piovesana, Vice Presidente di Confindustria per l’Ambiente, la Sostenibilità e la Cultura, che si è concentrata sulla centralità strategica della transizione verso un’economica più green e la necessità di formare le figure professionali in grado di accompagnare le aziende nel percorso. “Il nostro Paese è già leader per l’economia circolare – ha esordito Piovesana - ma necessita di un’ampia riflessione sulle competenze, soprattutto manageriali: per cogliere tutte le opportunità dei nuovi modelli di business improntati alla sostenibilità avremo sempre più bisogno di professionisti con competenze specialistiche.

Il nostro progetto sulla figura del Sustainability Manager – precisa l’esponente di Viale dell’Astronomia - è infatti finalizzato a quantificare e qualificare la domanda di competenze sul tema della sostenibilità, strutturando un percorso formativo dedicato alle imprese e formulando alle Istituzioni una proposta normativa per supportare, anche dal punto di vista finanziario, le PMI a dotarsi di questa figura strategica”.

Per la delegazione regionale di AIDDA è stata l’occasione di consegnare il premio “Donna dell’anno 2021” alla manager triestina Nicoletta Giadrossi, presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, attribuitole per il suo eccezionale percorso professionale, prova di notevoli capacità e ferma determinazione.

“Sono onorata di ricevere questo Premio – ha dichiarato Giadrossi – perché si fonda sugli stessi principi che orientano il Gruppo FS Italiane: sviluppo delle professionalità femminili e sostenibilità. In FS abbiamo avviato da qualche anno l’iniziativa Women in Motion, un percorso di orientamento per le studentesse di scuole medie, superiori e università il cui obiettivo è promuovere la carriera delle donne nelle aree tecniche”.  La manager triestina ha inoltre ricordato l’impegno del Gruppo FS Italiane allo sviluppo sostenibile dei territori, mettendo in campo azioni che promuovono lo shift modale di persone e merci dalla gomma al treno. “In Friuli Venezia Giulia, regione che per la sua posizione su due importanti corridoi del programma TEN-T (Trans European Network) stiamo ad esempio potenziando l’infrastruttura ferroviaria e la connettività del sistema di trasporto. Stiamo anche rinforzando – ha concluso Giadrossi - le connessioni tra il porto e le linee TEN-T e sviluppando il Tri-Hub tra Cervignano, Villa Opicina e Campo Marzio per sostenere la dorsale portuale”.