Pianeta Terra: l'ineluttabilità dei cambiamenti climatici

Data evento: 
Da  04/06/201904/06/2019

QUI E ORA dialoghi fra discipline 2019

Martedì 4 giugno, ore 19
STAZIONE ROGERS
RIVA GRUMULA 14, TRIESTE

PIANETA TERRA, L'INELUTTABILITÀ DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI: gli effetti della “variabile antropica”
Gianguido Salvi
Università degli Studi di Trieste
Museo Nazionale dell'Antartide, Sezione di Trieste
presentazione di Andrea Favretto

Effetto serra, antropizzazione, tropicalizzazione dell’area mediterranea, termini che facilmente possiamo trovare sulle pagine dei giornali o che compaiono in numerosi servizi televisivi che identificano ormai nell’immaginario collettivo un cambiamento climatico globale che in effetti è ormai già stato registrato da tempo da numerosi enti scientifici internazionali e progetto quali ad esempio il Past Global Changes project (PAGES).

I cambiamenti climatici, in effetti, sono eventi “normali” per il nostro pianeta, coprono finestre temporali molto ampie, dai milioni al migliaio di anni a causa di variazioni dovuti a cause interne ed esterne al sistema terra. Lo studio delle carote di ghiaccio estratte dalle calotte groenlandesi ed antartiche e dalle serie sedimentarie campionate nei diversi oceani del mondo, ha, inoltre, evidenziato come durante il Quaternario (ultimi 2,5 milioni di anni) il clima sia variato ciclicamente dando luogo a periodi più freddi dell’attuale detti glaciali e periodi con temperature simili a quelle attuali detti interglaciali.  Vista la suddetta “normalità” della variabilità climatica, quali sono dunque le ragioni che spingono oggi la comunità scientifica e a caduta l’opinione pubblica ad interrogarsi sui possibili rischi del “global warming”? La risposta si deve fare risalire a circa 300.000 anni fa, quando nella culla africana compì i suoi primi passi una specie a suo modo “eccezionale” nella sua diversità rispetto a tutti gli altri esseri viventi che lo avevano preceduto, l’homo sapiens, che come ci ricorda Ian Tattersal “[...] se vi è una sola cosa che distingue l’uomo da tutte le altre forme di vita, attuali o estinte, è la capacità di pensiero simbolico: saper generare complessi simboli mentali ed elaborarli in nuove combinazioni. È proprio questo il fondamento dell’immaginazione e della creatività: la capacità, solo umana, di creare un mondo nella propria mente, e di ricrearlo in quello reale che si trova all’esterno. Altre specie possono sfruttare il mondo esterno con grande efficienza, [...] ma tutte mantengono, sostanzialmente, il ruolo di soggetti passivi e meri osservatori”. 

Tale diversità, oggi, durante il periodo che abbiamo nominato “Antropocene” sta evidenziando tutta la nostra capacità di modificare la nostra casa comune e di conseguenza anche il clima. Il “puzzle” climatico del passato, grazie alla capacità della scienza di confrontare dati provenienti da diversi record del passato, si sta completando, mentre il futuro è ancora tutto da disegnare. Dipenderà dall’umanità in definitiva comprendere che il pianeta su cui viviamo ha una storia molto antica e precedente alla nostra specie comparsa nell’ultimo minuto dell’orologio della vita che data quasi quattro miliardi di anni e che è possibile prevedere uno sviluppo ecosostenibile che lo preservi anche per le generazioni future.

Gianguido Salvi 
Laureato in Scienze Geologiche presso l’Università degli Studi di Trieste, Ph.D in Scienze Ambientali nel 1996 presso l’Università degli Studi di Parma, dal 1996 svolge attività di ricerca nel Dipartimento di Geoscienze di Trieste nell’ambito delle attività di ricerca geologico-marine collegate al Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA). Ha partecipato, nell’ambito di progetti di ricerca, a diverse campagne di oceanografia marina in aree antartiche e periantartiche. Coordinatore scientifico e delegato del Rettore nel Consiglio Scientifico e di Programmazione Nazionale del Centro Interuniversitario Museo Nazionale dell’Antartide ha coordinato la realizzazione di diversi stand espositivi ed esposizioni permanenti sulle attività scientifiche italiane in Antartide ed è responsabile di numerosi progetti scientifici e di divulgazione. Ha partecipato come oratore a numerosi convegni nazionali ed internazionali ed è co-autore di un volume e di numerose pubblicazioni nazionali ed internazionali a carattere scientifico e didattico/divulgativo.

http://www.stazionerogers.eu/