Master in Chirurgia Isteroscopica

Data evento: 
Da  24/01/201824/01/2018

Sarà inaugurata il 24 gennaio la seconda edizione del Master Universitario di II livello in Chirurgia Isteroscopica a cura della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università di Trieste. Il Master dedicato ai medici già specialisti in Ginecologia e Ostetricia è co-proposto dall’Università di Trieste e dall’IRCCS Burlo Garofolo.

Insegnare una chirurgia poco invasiva, suggerire trattamenti conservativi e soprattutto riflettere sulle reali indicazioni ai trattamenti stessi. Riparte anche quest’anno, con questi obiettivi e con un approccio attento alla tecnica chirurgica e alla tecnologia ma altrettanto attento alla persona ed alle sue necessità, il Master Universitario in Chirurgia Isteroscopica.

Il 24 gennaio, alle 10, in aula magna del Burlo, si inizierà la giornata con la discussione delle tesi degli studenti del Master 2016-2017 accompagnate dalla proiezione di interventi chirurgici.

Seguirà alle 12, l’inaugurazione del Master 2018 alla presenza dell’Assessore Regionale alla salute dr.ssa Telesca, del Magnifico Rettore, prof. Fermeglia, del Direttore Generale del Burlo, dr. Scannapieco e del Direttore del Dipartimento di Scienze Mediche, prof. Di Lenarda.

Il Master è frutto del lavoro di un gruppo di medici attivo all’interno della Clinica Ostetrica Ginecologica diretta dal professor Ricci, che si caratterizza per lo sforzo di unire alla chirurgia la ricerca scientifica e la valutazione della efficacia, dei costi e benefici, degli interventi proposti.

Il percorso didattico prevede il continuo confronto con le linee guida delle società scientifiche internazionali e le evidenze cliniche aggiornate: una “chirurgia basata sulle evidenze scientifiche”, come si definisce oggi.

«È un impegno di studio che da soddisfazione», spiega Federica Scrimin, responsabile del Servizio di Isteroscopia e Day Surgery. «Lo scorso anno abbiamo avuto un buon risultato e con un nostro studio che riguardava il trattamento conservativo dell’utero in giovani donne affette da polipi con neoplasie in stadio precoce, abbiamo contribuito alla stesura delle linee guida del prestigioso Royal College inglese sul trattamento della patologia endometriale.»

«Un altro tema di cui ci siamo occupati è quello della appropriatezza delle cure e degli interventi», prosegue Federica Scrimin.

«Abbiamo studiato la storia di oltre 2000 pazienti che si sono rivolte alla SS di Isteroscopia e Day Surgery per capire se tutti gli esami isteroscopici che ci venivano richiesti erano veramente necessari cioè apportavano benefici alla salute o se invece determinavano stress e dolore nelle pazienti senza ottenere alcun beneficio.

Insegniamo ai nostri studenti ad analizzare periodicamente le loro casistiche, condividerle con i colleghi e con i pazienti stessi per evitare trattamenti inappropriati.

Cerchiamo di renderli consapevoli che l’inappropriatezza ha ricadute in negativo sulla salute: nessun intervento medico-chirurgico è esente da rischi, complicanze. Medici e pazienti dovrebbero soppesare insieme rischi e benefici: in tutte le procedure i benefici attesi debbono prevalere sui rischi. Come dice la medicina moderna “fare di più non vuol dire fare meglio”. Abbiamo visto che ben il 30% degli esami che venivano richiesti al nostro Servizio di Isteroscopia non avevano giustificazione scientifica. Questo ha ricadute negative sulla salute ma anche economiche sottraendo risorse ad altre cure, inoltre allunga le liste d’attesa penalizzando le pazienti che hanno veramente bisogno dell’esame.

Alzare gli occhi dal computer e guardare le pazienti, ascoltarle prima di decidere se portarle in sala operatoria, apprezzare la tecnologia per i molti vantaggi che da alla medicina, acquisire manualità chirurgica senza perdere di vista la complessità della persona: questo è quello che il nostro gruppo di lavoro vuole proporre agli studenti.»