Lo studio "Caratterizzazione dell’eterogeneità biologica dei pazienti con piastrinopenia immune (ITP)" coordinato da Francesco Zaja, docente di Malattie del Sangue all’Università di Trieste, è stato selezionato dal Comitato Scientifico del Gruppo Italiano Malattie Ematologiche dell'Adulto (GIMEMA Onlus) come una delle due proposte da finanziare nell'ambito del bando Fondo per le idee 2021 GIMEMA.
Si tratta di un progetto triennale al quale parteciperanno 20 centri ematologici italiani che centralizzeranno a Trieste campioni ematici e di midollo osseo di 140 pazienti adulti con nuova diagnosi di ITP che verranno seguiti in modo prospettico e nei quali verranno eseguite varie indagini di carattere immunologico, genetico e molecolare finalizzate a caratterizzare biologicamente l'eterogeneità della malattia ed identificare possibili fattori predittivi di risposta alle diverse terapie praticate.
Al coordinamento dello studio lavorerà anche Elisa Lucchini, in servizio presso la Struttura Complessa di Ematologia di ASUGI, diretta dallo stesso Zaja, e già assegnista di ricerca UNITS. La parte laboratoristica verrà seguita da Ilaria Fortunati, assegnista di ricerca UNITS con una borsa finanziata dalle AIL (Associazione Italiana Linfomi, Leucemie e Mieloma) di Trieste, Udine e Pordenone.
Lo studio avrà a disposizione il laboratorio di analisi ASUGI dell'Ospedale Maggiore di Trieste e i laboratori dell'ICGEB, grazie al supporto dei docenti di UniTS Mauro Giacca e Serena Zacchigna.
Il progetto riceverà un finanziamento complessivo di 181.250 euro.
“Si tratta di un riconoscimento scientifico ed economico molto importante – afferma Francesco Zaja - che da prestigio sia all’Università di Trieste che all’Azienda Sanitaria ed un’opportunità che ora cercheremo ora di affrontare con la massima professionalità, entusiasmo e responsabilità”.
Non molto conosciuta al grande pubblico, la Piastrinopenia Immune (ITP) primitiva è una malattia autoimmune caratterizzata da un abnorme risposta del sistema immunitario contro le piastrine con conseguente riduzione del numero di quest’ultime e possibile rischio di emorragia, anche a volte mortale.
L'incidenza è di circa 3 nuovi casi ogni 100.000 abitanti/anno con una prevalenza di circa 20 casi x 100.000 abitanti/anno. È una malattia che può colpire in tutte le fasce di età ma con un comportamento diverso: più spesso acuto e di breve durata nel bambino, cronico invece nell'adulto.
Una caratteristica dell'ITP è il suo eterogeneo modo di presentarsi all'esordio, di decorrere nel tempo e di rispondere alle terapie oggi disponibili.
Si va da alcuni casi in cui la malattia non richiede alcun trattamento ad altri, purtroppo più frequenti, in cui l’insorgenza presenta sintomi più severi, presenza di manifestazioni emorragiche (più spesso lividi, sanguinamenti a carico delle mucose, a volte emorragie profonde) e necessita di controlli e terapie ospedaliere, comporta limitazioni alle attività fisiche e lavorative potenzialmente a rischio di trauma, con importante impatto in termini di qualità della vita.
In questi ultimi anni sono stati fatti numerosi avanzamenti nella gestione dei pazienti con ITP: sono state prodotte nuove classificazioni e linee guida; nuove terapie farmacologiche si sono affiancate al tradizionale cortisone, agli immunosoppressivi e alla "vecchia" ma sempre meno accettata rimozione della milza.
Rimangono tuttavia ancora da definire molti importanti aspetti della biologia di questa malattia: è infatti sempre più evidente che quella che noi chiamiamo come ITP sia in realtà un insieme di diverse condizioni patologiche la cui caratterizzazione appare essenziale per comprendere meglio quello che sarà il decorso della malattia e, soprattutto, per indirizzare in modo più razionale di quanto facciamo oggi la scelta terapeutica.