Sono arrivate sulla Terra le prime immagini del telescopio spaziale europeo Euclid, talmente incredibili per la loro nitidezza che alcuni scienziati le hanno definite “ipnotizzanti”. A riprenderle sono stati i due strumenti, con forte contributo italiano, appena accesi: Vis (Visible Instrument) e Nisp (Near Infrared Spectrometer Photometer), ancora in fase di calibrazione. Alla loro realizzazione hanno giocato un ruolo importante a livello continentale l’Agenzia spaziale italiana (Asi), l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn).
"L’Università degli Studi di Trieste ha la responsabilità delle operazioni dei due strumenti scientifici che sono il cuore della missione Euclid. Le operazioni consistono in serie di esposizioni scientifiche, potremmo paragonarle a delle foto molto sofisticate, ripetute migliaia di volte durante i sei anni di durata della missione. Dovremo monitorare il comportamento degli strumenti su base giornaliera al fine di ottimizzare tutto il sistema. Cresceremo insieme a Euclid!”, spiega Anna Gregorio di UniTS.
In Euclid sono coinvolti oltre duecento scienziate e scienziati italiani, appartenenti ad Asi, Inaf, Infn e alle Università di Bologna, Ferrara, Genova, Statale di Milano, Roma Tre, Sissa e Cisas.