E’ mancata Livia Linda Rondini, docente di Statistica dal 1975 fino al 2003

22 Ottobre, 2018

Martedì 16 ottobre 2018 è mancata improvvisamente Livia Linda Rondini, docente ordinaria di Statistica dell’Ateneo dal 1975 fino al 2003.

Livia Linda Rondini ha fatto parte della nostra comunità sin dai suoi studi universitari alla Facoltà di Economia e Commercio, dove si è laureata con lode nel 1951, con una tesi in statistica. Dopo la laurea ha intrapreso subito la carriera accademica, iniziata come assistente del prof. Pierpaolo Luzzato Fegiz, suo relatore di tesi.

Come consueto in quel periodo, l’attività scientifica di Livia Linda Rondini ha spaziato su vari temi di statistica, sia metodologica che applicata. A partire, infatti, dai primi lavori centrati su temi di analisi statistica applicata alle scienze sociali e di campionamento probabilistico - argomenti al tempo innovativi nel panorama italiano - si è occupata poi di aspetti di teoria delle probabilità e di distribuzioni statistiche non abbandonando l’interesse per gli aspetti applicativi del metodo statistico.

Tra gli ultimi rilevanti impegni scientifici si ricorda l’organizzazione nel 1997 a Trieste del convegno sulla Storia della statistica pubblica in Italia, di cui ha successivamente curato la pubblicazione degli atti in un volume.

Ha diretto l’Istituto di Statistica della Facoltà di Economia e Commercio dal 1974 fino al 1984, momento in cui i Dipartimenti hanno preso il posto dei precedenti istituti, diventando allora il primo direttore del neo Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche, carica ricoperta dal 1985 al 1989 e anche successivamente, dal 1994 al 1997.

Negli stessi anni, ha avuto un ruolo di rilievo nella comunità statistica nazionale in qualità di membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Statistica.

Ha introdotto al ragionamento statistico generazioni di studenti di Economia e Statistica, contribuendo in modo significativo alla diffusione della disciplina.

Colleghi ed ex-studenti la ricorderanno per sempre per le sue capacità professionali, per il grande spirito di comunità e le doti umane che ha trasmesso nella sua lunga carriera.