Centenario "La coscienza di Zeno": firmato il protocollo

26 Maggio, 2023

E' stato firmato nel Salotto Azzurro del Comune di Trieste il Protocollo per le celebrazioni del centenario della pubblicazione della Coscienza di Zeno, capolavoro della letteratura europea del Novecento che pone Trieste - coprotagonista del romanzo interamente ambientato in città - alla ribalta della letteratura mondiale assieme al geniale, ironico, sperimentale e, fino ad allora misconosciuto, talento letterario Ettore Schmitz, alias Italo Svevo.

Il protocollo è stato siglato dal Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, dal Prorettore dell’Università degli Studi di Trieste Valter Sergo, dal Presidente del Teatro Stabile Stabile del Friuli Venezia Giulia “Il Rossetti” Francesco Mario Granbassi e da Giuliano Polo, Sovrintendente della Fondazione Teatro stabile Lirico Giuseppe Verdi Trieste.

Si tratta di un documento di intesa programmatico che ha l’obiettivo di ottimizzare le risorse, coordinare le azioni di promozione e valorizzazione di Trieste città della letteratura e calendarizzare l’offerta culturale legata alla ricorrenza sveviana, valorizzandone così la pluralità e le peculiarità apportate da ciascuno dei firmatari.

A dare ufficialmente il “la” alle celebrazioni di questo importante ricorrenza è stato il Museo sveviano di Trieste il 19 dicembre 2022 durante l’annuale appuntamento con “Buon Compleanno Svevo” con la mostra La quintessenza di Zeno. 100 anni di un classico moderno,  aperta al pubblico e il cui percorso espositivo ripercorre la genesi, la fortuna, le fonti, le teorie e le tematiche di questo romanzo che, da iniziale fiasco letterario, ha saputo trasformarsi in un classico della letteratura mondiale, attingendo alle collezioni del museo letterario nato dalla generosa donazione di Letizia Svevo Fonda Savio, figlia dello scrittore.

Il calendario delle celebrazioni prevede numerose altre attività promosse dal Comune di Trieste in seno al protocollo e distribuite a partire dalla seconda metà del 2023, tra cui il convegno internazionale dal titolo I mondi di Zeno - la cui call è stata diffusa proprio in questi giorni. Il Museo Sveviano è stato contattato da numerosi docenti appartenenti alle principali università italiane (Massimiliano Tortora della Sapienza di Roma, Fabio Vittorini dell'Università di Bologna, Silvia Contarini dell'Università di Bologna e Sergia Adamo dell'Università di Trieste), tra i massimi studiosi sveviani contemporanei che uniranno le forze in questo importante incontro di studi, i cui atti saranno pubblicati nel 2024.

Il convegno si svolgerà a dicembre in concomitanza con l’evento clou di questo anno sveviano, l’inaugurazione del nuovo Museo LETS – LetteraturaTrieste che ospiterà, accanto agli spazi dedicati a James Joyce e Umberto Saba ed alla grande galleria dedicata agli altri scrittori legati a Trieste, anche il nuovo allestimento del Museo Sveviano. L’inaugurazione sarà un’occasione di festa per la città, che si illuminerà lungo le vie che da Piazza dell’Unità d’Italia portano a Piazza Hortis con le parole di Svevo, Joyce e Saba a fare da luminarie e letture/concerto offerti lungo il percorso.

Accanto agli eventi di parola dedicati ad un pubblico di specialisti ed alla comunità scientifica - tra cui un secondo convegno internazionale a cura dell’Università di Trieste incentrato sulla  riscrittura, le traduzioni e la ricezione della Coscienza - sono molte anche le proposte di carattere divulgativo, affidate soprattutto al medium emotivamente più coinvolgente e spettacolare, il teatro. 

Ispirata al romanzo di Italo Svevo, scritta e diretta da Gioia Battista da un'idea di Riccardo Cepach curatore del Museo sveviano è l’azione teatrale Le voci della Coscienza messa in scena in prima assoluta per Buon compleanno Svevo 2022 e di cui sono previste quattro repliche. Dal botta e risposta epistolare tra l’autore e l’editor Attilio Frescura, cui l’editore Cappelli nel 1923 aveva affidato il compito di dare qualche ritocco al romanzo, è tratto il dialogo a tre tra l'autore Italo Svevo, il personaggio protagonista Zeno ed il narratario della Coscienza, l'infido dottor. S.  Il battibecco fra le diverse istanze narrative del romanzo e la continua sovrapposizione di punti di vista ricostruiscono con grande efficacia - ed ironia -  la macchina narrativa del capolavoro sveviano, rendendo umanissima e vera la voce del pur sempre inattendibile Zeno Cosini.

A portare Italo Svevo sul palcoscenico sarà invece il Teatro Stabile Stabile del Friuli Venezia Giulia Il Rossetti che inaugurerà la stagione 2023-2024 con una nuova, grande produzione sveviana per la regia di Paolo Valerio e che riprenderà a partire da ottobre 2023, anche “Svevo” di e con Mauro Covacich in cui lo scrittore triestino indaga proprio nella vita e nella scrittura di Svevo, analizzando approfonditamente il suo capolavoro. 

Le celebrazioni triestine dedicate a Svevo comprendono naturalmente conferenze e presentazioni  di libri - tra cui si segnala la ripresa della rassegna UniTS & LETS in collaborazione tra Museo LETS-Letteratura Trieste e Università di Trieste – e percorsi didattico-laboratoriali per studenti. Non mancheranno speciali itinerari sveviani anche in versione digitale, grazie a Va’ dove ti porta la Coscienza  - una mappa speciale che consentirà di ripercorrere le vie di Trieste avendo come guida  la narrativa sveviana e come punti di interesse i luoghi co-protagonisti dei suoi racconti e romanzi - ed altre attività di animazione e promozione di Trieste città letteraria, pensate per i turisti e per un pubblico più ampio di triestini appassionati lettori. Dal 31 maggio al 4 giugno e dal 6 giugno al 10 giugno si potrà infatti già andare In cerca di Zeno per le strade di Trieste seguendo un percorso che condurrà i partecipanti attraverso il centro cittadino per rievocare alcune delle pagine più famose della Coscienza. La performance narrativa è a cura dei Letteraturisti, il gruppo di ricerca attivo all’interno del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste che da qualche anno collabora attivamente con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che cura la proposta in collaborazione con la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste.