Catalogo onde gravitazionali: anche UniTS nello studio internazionale LIGO/Virgo/KAGRA

22 Novembre, 2021

La Collaborazione internazionale LIGO/Virgo/KAGRA, che ha reso pubblica l’osservazione di altri nuovi 35 segnali di onde gravitazionali e ha segnato definitivamente la nascita dell’astronomia gravitazionale come nuovo campo di studi, ha visto la partecipazione di Edoardo Milotti e Agata Trovato del Dipartimento di Fisica di UniTS.

Le nuove scoperte, fatte durante l’ultimo periodo osservativo che si è chiuso a fine marzo 2020, hanno portato a 90 il numero totale di segnali rivelati, sancendo un progresso significativo, visto che il primo evento di questo tipo è stato osservato meno di sei anni fa, dopo circa quarant’anni di preparazione scientifica.

La grande stampa internazionale, tra cui anche la CNN, sta seguendo con grande interesse e attenzione la divulgazione di questi particolari segnali che raccontano gli ultimi istanti della vita di oggetti astrofisici come i buchi neri e le stelle di neutroni.

La grande complessità della strumentazione utilizzata e dell’analisi dei dati raccolti ha richiesto una collaborazione internazionale composta da oltre 2000 scienziati. Tra questi, i due ricercatori dell’Università di Trieste hanno avuto ruoli di rilievo all’interno dello studio (attualmente consultabile in versione PREPRINT : Edoardo Milotti è parte del ristretto paper writing team che ha scritto l’articolo scientifico, mentre Agata Trovato ha un’importante ruolo di responsabilità nel rilascio dei dati resi disponibili contestualmente alla pubblicazione del catalogo.

“Il catalogo GWTC-3 è un censimento senza precedenti di fusioni di buchi neri e stelle di neutroni – dice Edoardo Milotti, professore ordinario di Fisica Sperimentale - Ora abbiamo osservazioni di stelle di neutroni binarie, buchi neri binari, e sistemi doppi formati da una stella di neutroni e da un buco nero. Questi coprono una vasta gamma di masse, fino ad arrivare a valori che superano le 100 masse solari”.  

L’articolo descrive in dettaglio lo stato attuale dei rivelatori, i controlli della qualità dei dati, la ricerca di segnali. I risultati resi noti, insieme ai dati pubblici, permetteranno di studiare l'astrofisica dei buchi neri e delle stelle di neutroni, la natura della gravità e la storia dell'Universo. 

I risultati sorprendenti di questo ciclo di osservazioni sono conseguenti allo sviluppo tecnologico degli strumenti di rilevazione, gli interferometri di seconda generazione come LIGO, negli Stati Uniti e Virgo che si trova in Italia, a Cascina (Pisa).  Gli investimenti avviati dall’Unione Europea per la realizzazione di un rilevatore di terza generazione, l’Einstein Telescope, testimoniano che siamo all’inizio di un periodo di grande attenzione e di grandi aspettative in questo settore della ricerca.

In Italia questa ricerca è finanziata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN).

A Trieste, il gruppo di ricerca che partecipa al lavoro di quest’importante Collaborazione scientifica comprende anche il dottorando di UniTS Andrea Virtuoso, Odysse Halim ed Enrico Fragiacomo dell’INFN, Stefano Ansoldi e Giuseppe Cabras dell'Università di Udine e Mario Spera della SISSA.