Arte e Robotica: inaugurazione mostra internazionale

Data evento: 
Da  17/11/201817/11/2018

Sabato 17 novembre 2018, alle ore 18:00, viene inaugurata la mostra "Arte e Robotica", curata da Maria Campitelli presso la Centrale Idrodinamica del Porto Vecchio di Trieste. Alla mostra partecipa anche il prof. Paolo Gallina del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell'Università di Trieste, con la collaborazione di Lorenzo Scalera, esponendo i lavori di Baskerobot, il robot che dipinge ad acquerello. 

Per ulteriori informazioni: http://robotics.gruppo78.it/

Programma:

Ore 18.00: inaugurazione mostra internazionale alla Centrale Idro-Dinamica.del Porto Vecchio di Trieste

ore 18.30 “Arte e Robotica, la Natura ai confini del vivente, Verso la terza vita”, prolusione di Pier Luigi Capucci.

La Natura e il vivente hanno sempre ispirato l’immaginazione umana, e fin dalle origini l’umanità ha cercato di rappresentarli e ricrearli, nelle prime immagini, negli strumenti, nei dispositivi, nelle architetture, nei materiali e nelle macchine, fino alla Robotica, all’Intelligenza Artificiale e alle loro ibridazioni. Nella sua collaborazione con le discipline scientifiche e le tecnologie l’arte consente di comprendere la complessità del mondo, l’innovazione, può costituire una risorsa cognitiva, progettuale e visionaria determinante per orientare il presente e guardare al futuro: una sorta di filosofia della contemporaneità.

Pier Luigi Capucci si occupa di sistemi e linguaggi di comunicazione e, dai primi anni Ottanta, di relazioni tra tecnologie, cultura e società, tra forme artistiche, scienze e tecnologi e di “archeologia dei media”. Insegna in diverse Istituzioni. È Director of Studies del PhD Research Program del T-Node del Planetary Collegium (Università di Plymouth). Ha pubblicato i libri Realtà del virtuale (1993), Il corpo tecnologico (1994; 2015) e Arte e tecnologie (1996; 2013). Dirige Noema, magazine sulle relazioni tra cultura e tecnologie. Ha fondato e dirige la collana editoriale <mediaversi>. Ha lavorato a progetti culturali europei sulle tecnologie di comunicazione. Dal 2004 al 2007, e poi dal 2009 al 2011, ha fatto parte dell’International Advisory Board di Ars Electronica.

ore 19.30: “Copacabana Machine Sex” del canadese Bill Vorn, ovvero una straordinaria “burlesque meccanica” con 10 robot danzanti in un tentativo di seduzione tra loro e il pubblico, in un’atmosfera tra il kitsch di Broadway e il look industriale scuro dei più recenti lavori di Vorn.

Artista specializzato in Robotic Art Performance, Bill Vorn presenta al Festival di Arte e robotica di Trieste in prima mondiale un progetto performativo robotizzato che investe un approccio teatrale di tipo più tradizionale. Trae spunto da “Robotic Opera di Chico Mc Murtrie (1992) in cui dei robot umanoidi eseguivano brani musicali percussivi, e da precedenti lavori dell’artista stesso come “Grace State Machines” del 2007. Contiene macchine per la produzione di musica e robot per la danza. L’obiettivo non è replicare un vero nightclub, ma di concepire una stravaganza metaforica che risponda alla domanda: cosa succederebbe se le macchine si trovassero sul palco di un cabaret?

Tra le opere più note dell’artista vanno ricordate “Inferno” (2015) realizzato in collaborazione con I.P. Demers, il collega di Singapore con cui Vorn ha spesso lavorato, “Mega Histerical Machine” (installazione del 2010) “Histerical Machine” (2006), dove emerge con insistenza il tema della follia cui le macchine potrebbero abbandonarsi sfuggendo al controllo umano.

Video-ripresa di tutto l’evento e di tutta la mostra da parte degli studenti della sezione Audio-Visivi, guidata dal prof Maurizio Carbone, dell’Istituto Nautico Tecnico Professionale L. Galvani di Trieste.