Ricordo di Vittorio Bachelet
A trent'anni dalla scomparsa, l'Università di Trieste ricorda Vittorio Bachelet, suo docente di diritto, assassinato dalle Brigate Rosse
Il 12 febbraio 1980, veniva assassinato a Roma Vittorio Bachelet, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Studioso di diritto pubblico tra i più raffinati, Bachelet era divenuto professore ordinario di diritto amministrativo nel 1962, presso la Facoltà giuridica triestina, ove avrebbe insegnato fino al 1968, anno del trasferimento all'Università di Roma “La Sapienza”.
A Trieste, Bachelet ha lasciato una profonda traccia, oltre che per la sua statura di grande giurista, per le singolari doti di docente e per l'appassionato impegno civile. Lo vogliamo ricordare con le parole del Presidente Sandro Pertini:
«Ho incontrato durante la mia lunga lotta alla tirannia uomini della tempra spirituale e culturale di Vittorio Bachelet, i quali, nulla chiedendo e coraggiosamente operando, rinunciarono alla tranquillità dei loro studi per servire silenziosamente, modesti, integri la Patria ed i loro ideali. E sereni li ho visti affrontare la tortura, la prigionia e la morte, fiduciosi che il loro sacrificio potesse servire a preparare un futuro di libertà e di dignità per il paese.
Vittorio Bachelet deve essere affiancato a questi uomini: egli ha servito la Repubblica con la sua dottrina, la sua onestà, il suo esempio sino al sacrificio di sé. E la sua ultima lezione deve essere da noi sempre tenuta presente quando il dubbio o la disperazione ci assalgono. L'Italia non sarà perduta fino a quando esisteranno uomini della grandezza morale e civile di Vittorio Bachelet!».
Il 12 febbraio 1980, veniva assassinato a Roma Vittorio Bachelet, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura. Studioso di diritto pubblico tra i più raffinati, Bachelet era divenuto professore ordinario di diritto amministrativo nel 1962, presso la Facoltà giuridica triestina, ove avrebbe insegnato fino al 1968, anno del trasferimento all'Università di Roma “La Sapienza”.
A Trieste, Bachelet ha lasciato una profonda traccia, oltre che per la sua statura di grande giurista, per le singolari doti di docente e per l'appassionato impegno civile. Lo vogliamo ricordare con le parole del Presidente Sandro Pertini:
«Ho incontrato durante la mia lunga lotta alla tirannia uomini della tempra spirituale e culturale di Vittorio Bachelet, i quali, nulla chiedendo e coraggiosamente operando, rinunciarono alla tranquillità dei loro studi per servire silenziosamente, modesti, integri la Patria ed i loro ideali. E sereni li ho visti affrontare la tortura, la prigionia e la morte, fiduciosi che il loro sacrificio potesse servire a preparare un futuro di libertà e di dignità per il paese.
Vittorio Bachelet deve essere affiancato a questi uomini: egli ha servito la Repubblica con la sua dottrina, la sua onestà, il suo esempio sino al sacrificio di sé. E la sua ultima lezione deve essere da noi sempre tenuta presente quando il dubbio o la disperazione ci assalgono. L'Italia non sarà perduta fino a quando esisteranno uomini della grandezza morale e civile di Vittorio Bachelet!».