Presentato il progetto INTEGRA

11 Dicembre, 2017

INTEGRA - Rete transfrontaliera per le donne migranti: integrazione sociale, salute sessuale e riproduttiva / Čezmejna mreža za priseljene ženske: socialna integracija, spolno in reproduktivno zdravje

Si è tenuto giovedì 7 dicembre 2017 alle ore 10.00, presso la Sala degli Atti “Francesco Cacciaguerra” (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Università degli Studi di Trieste – Piazzale Europa 1), il kick off meeting del progetto INTEGRA.

Alla parte iniziale dell’incontro, destinata ai partner di progetto, è seguita la conferenza stampa per la presentazione al pubblico del progetto.

La prof.ssa Sara Tonolo, Direttrice del DiSPeS, ha introdotto i lavori e sono poi intervenuti il prof. Giovanni Delli Zotti (DiSPeS-UniTS), responsabile scientifico del progetto, la prof.ssa Roberta Altin (CIMCS, DiSU-UniTS), la dott.ssa Federica Scrimin (IRCSS Burlo Garofolo), il doc. dr. M. Prosen (Università del Litorale) e Ahmed Faghi Elmi (ANOLF Trieste).

Nell’ambito di INTEGRA si intende affrontare un argomento finora poco esplorato: la tutela della salute sessuale e riproduttiva delle donne migranti provenienti da culture con una forte impronta patriarcale. Obiettivo del progetto è aumentare la conoscenza e la cooperazione transfrontaliera degli operatori sanitari sul tema della salute sessuale e riproduttiva delle donne migranti (in particolare quelle a rischio di mutilazioni genitali femminili e matrimoni forzati), attraverso lo sviluppo di un indice di salute sessuale e riproduttiva e lo sviluppo di linee guida comuni. Ciò permetterà agli operatori sanitari di affrontare il crescente problema nel territorio transfrontaliero avvalendosi di un protocollo comune di intervento.

In particolare, i risultati saranno:

1) Linee guida comuni per la comunicazione e relazione interculturale nonché sulle tecniche mediche per il trattamento di donne vittime di mutilazioni genitali femminili e matrimoni forzati. Le linee guida saranno basate sulle buone pratiche già consolidate, sullo scambio di esperienze tra operatori e sul nuovo indice di salute sessuale e riproduttiva messo a punto con i risultati della ricerca/azione.

2) Formazione degli operatori sanitari rispetto alla comunicazione, alla relazione interculturale e alle tecniche mediche da adottare con le pazienti vittime di mutilazioni genitali femminili e matrimoni forzati. Formazione ai mediatori interculturali e creazione di nuovi mediatori capaci di interpretare le esigenze di integrazione fra le comunità e le istituzioni ospedaliere per una relazione di salute.

La cornice della cooperazione transfrontaliera risulta fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi, in quanto il fenomeno migratorio interessa la zona di confine oggetto del Programma e la permeabilità del confine favorisce lo spostamento della popolazione migrante tra paesi limitrofi: da qui la necessità di linee guida comuni. Inoltre, per quel che riguarda lo scambio di buone pratiche, le strutture sanitarie italiane hanno un’esperienza più consolidata nella cura di donne migranti provenienti dall’Asia e dall’Africa, mentre in Slovenia queste pazienti rappresentano un fenomeno nuovo: da qui la necessita dello scambio di buone pratiche e di linee guida comuni.

Il progetto si inserisce nell’ambito delle attività del Centro Interdipartimentale su Migrazioni e Cooperazione Internazionale allo sviluppo sostenibile (CIMCS), che nasce come centro di aggregazione interdipartimentale dell’Università degli Studi di Trieste (DiSU, DiSPeS, IUSLIT; coordinatrice: Prof. Roberta Altin) in risposta all’incremento dei flussi migratori e ai cambiamenti attualmente in atto su scala globale. Per raggiungere i propri obiettivi, il Centro ha costituito una ‘task force’ operativa all’interno dell’Università di Trieste che intende agire in stretta connessione con i principali network di ricerca internazionale, con le istituzioni pubbliche e private, gli stakeholder sul terreno e la società civile, al fine di garantire: la promozione, lo sviluppo e la realizzazione di progetti di ricerca applicativa riguardanti la cooperazione e le migrazioni internazionali; l’offerta di seminari e percorsi formativi ad hoc per gli stakeholder del territorio regionale e nazionale attivi nei due ambiti di interesse.

Il progetto, finanziato nell'ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera INTERREG V-A Italia-Slovenia 2014-2020 dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali per un valore complessivo di 611.072,85 euro, avrà una durata di 18 mesi (ottobre 2017 – marzo 2019).Ente capofila è l’Università degli Studi di Trieste – DiSPeS/DSM; i partner di progetto sono l’I.R.C.C.S. materno infantile Burlo Garofolo, l’Università del Litorale/Univerza na Primorskem e l’ospedale Bolnišnica Postojna. Al partenariato si aggiunge inoltre, in qualità di associato, l’Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere – ANOLF.