La ricerca si fa insieme, sul territorio

09 Dicembre, 2016

Firmato un Accordo di collaborazione tra il Dipartimento di Ingegneria e architettura dell’Università di Trieste, l’Azienda Sanitaria Universitaria integrata di Trieste, l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale di Trieste e l’Associazione di promozione sociale Kallipolis

Coniugare didattica, ricerca e azioni partecipate concretamente rivolte a promuovere la salute e la qualità della vita delle persone e delle comunità: sono questi gli obiettivi che hanno spinto diversi soggetti attivi sul territorio a stipulare un Accordo di collaborazione.

L’Accordo vede riuniti il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste-DIA, l’Azienda Sanitaria Universitaria integrata di Trieste-ASUITS, l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale di Trieste-ATER e l’Associazione di promozione sociale Kallipolis nel comune intento di sviluppare attività progettuali tese a promuovere un miglioramento delle condizioni abitative della popolazione triestina, sotto i profili urbanistico, sociale, ambientale ed economico, con particolare riguardo agli ambiti a più elevata densità di edilizia residenziale pubblica, già oggetto del programma “Habitat-Microaree, Salute e Sviluppo della comunità”. Ambiti che da anni costituiscono campo di studio e di ricerca da parte di un gruppo di docenti dell’area Urbanistica dell’Ateneo triestino.

Come sottolinea l’arch. Elena Marchigiani (referente per il DIA, promotore dell’accordo), «dopo diverse iniziative che nel tempo ci hanno visto lavorare insieme, l’Accordo rappresenta un passo importante verso la definizione di un laboratorio stabile di collaborazione tra istituzioni e soggetti del terzo settore. L’intento è mettere a sistema conoscenze, competenze e operatività sui tanti campi di azione in cui si articolano i progetti di rigenerazione delle periferie. Per l’Università è una grande occasione per fare sì che le attività didattiche e di ricerca su questi temi si radichino sempre più fortemente nel territorio, nelle sue domande, bisogni e aspettative». La collaborazione è peraltro già in pieno svolgimento: gli studenti del Laboratorio di progettazione urbanistica del quarto anno del corso di laurea in Architettura stanno infatti elaborando progetti di riqualificazione per i quartieri di Ponziana, Valmaura e Altura-Borgo San Sergio.

Il Coordinatore Sociosanitario di ASUITS, dott. Flavio Paoletti, conferma «l’importanza di lavorare sulle periferie anche dal punto di vista urbanistico. Da anni l’ASUITS, insieme ad ATER e ai Comuni, ha attivato percorsi dedicati a questi ambiti della città: le Microaree. Ben sappiamo che vivere in contesti piacevoli anche dal punto di vista urbanistico facilita la coesione sociale, il confronto, l’autoaiuto e il riconoscimento come propri degli spazi comuni. Basti pensare a un bel giardino aperto e frequentato da mamme, bambini, ragazzi, nonni e nonne rispetto a uno spazio verde incolto, abbandonato e, quindi, non frequentato e magari deposito di rifiuti. Se vogliamo rafforzare un welfare locale partecipato dai cittadini e dalle cittadine della nostra città non possiamo non promuovere questo tipo di accordi, poiché essere in salute non significa solo non avere una malattia, significa anche vivere in un contesto sociale ed urbanistico che risponda alle reali esigenze della popolazione e la faciliti».

Anche il Direttore generale dell’Ater di Trieste, Antonio Ius, esprime la netta convinzione della necessità di operare in modo integrato e sinergico tra le istituzioni pubbliche e tra queste e il privato: «solo così si sviluppano e si raccolgono le necessarie conoscenze, si progettano – compatibilmente con le risorse disponibili – le azioni più opportune da porre in essere. In una parola, solo così si lavora al miglioramento della qualità della vita dei cittadini residenti, o quantomeno alla sensibile riduzione delle criticità nei contesti più delicati. Del resto in tal senso è orientata, in modo del tutto innovativo, anche la legge regionale di riforma della casa (L.R. 19 febbraio 2016, n. 1), che espressamente postula e pretende l’integrazione delle politiche».

L’arch. Ileana Toscano, presidente di Kallipolis (associazione non profit di sviluppo urbano sostenibile, che da oltre 10 anni lavora per promuovere e realizzare progetti anche in ambito internazionale rivolti alle aree marginali dei contesti urbani), sottolinea come «il coinvolgimento delle comunità in cui si opera sia essenziale per trasformare il progetto urbano in uno strumento reale e concreto di cambiamento dei territori in cui si concentra la riflessione urbanistica. Proprio in questa epoca di profonda crisi economica e di ricerca di nuovi modelli culturali e sociali, diventa necessario includere la cittadinanza, non solo per rispondere alle necessità degli abitanti, ma anche per avviare nuovi processi di innovazione sociale che partano dalla comunità stessa».

Contatti:
dott.ssa Elena Marchigiani
Dipartimento di Ingegneria e Architettura
e-mail: emarchigiani@units.it